II Trofeo "Black Cats of Italy" - Quadrangolare - THE DAY AFTER

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noel81
view post Posted on 8/12/2013, 00:15     +1   +1   -1




Certe cose ti viene proprio da farle. Quando sono dietro ad un pallone, impazzisco. Il senso della vita, ti viene da dire, è quello: correre dietro ad una sfera. La testa ti si libera.

Non fosse che hai trentadue anni, delle responsabilità, un lavoro e dovessi fare la persona “seria” (divertendosi il più possibile) agli amici diresti “Sì, effettivamente il senso della vita è tutto là”. Le donne ti prenderebbero per scemo, ma volta più volta meno, poco importa.

Quando poi ci riesci, e magari fai anche del bene, è proprio il massimo dei massimi. Ma mettiamo ordine nel gran teatrino dei burattini della mia testa, apriamo la scatola nera e vediamo come è andata.

Gastroprotettore, cortisone, vitamina C. La colazione dei campioni. Un bicchiere di latte e un plum-cake per mandare giù tutto e si parte per Porta Genova. La sera prima, la cena dei campioni che somministro anche a Giuseppe: salsiccia calabrese con vino di Cirò. E lo sanno tutti che salsiccia più Cirò più cortisone = amore.

Ci si trova con i nostri fratelli sul libero suol di Cologno Nord, diventata ormai Fermata Biancoverde nel (mio) immaginario collettivo: abito da tutt’altra parte, per me è come se fosse sulla luna. Là ci vado solo per le trasferte con gli Italian Celts. Come il cane di Pavlov ho l’allucinazione colognonordica di Pierpiter che fuma la pipa lato parcheggio, ma lui non c’è. Ci sono McGiro, Maonis, Giuseppe ed Everland.

Bisogna arrivare a Sarnico. Fin là. Sarnico è lontano, penso. Come me la pensa anche il buon McGiro, probabilmente, dato che ancora fermo al capolinea della metro intima alla macchina di Maonis di fermarsi al primo autogrill per prendere un caffè. Il suddetto primo autogrill, entrati in tangenziale, è a circa – esagerando - 400 metri dal nostro punto di partenza. Maonis se ne accorge appena in tempo per far vedere a Giuseppe com’è fatto il radiatore di un TIR molto da vicino e rientrare a tempo di record nella corsia che porta al distributore.

Là si prendono le birre e ci si prepara per il lungo viaggio. Dopo nemmeno 40 minuti di chiacchiere e nomi di paesi in lingue vagamente somiglianti al sarmatico arriviamo a Sarnico. Porco cazzo, Sarnico è vicino. Non ho indagato, ma pare una bella cittadina. Sicuramente il palazzetto dello sport è una bellissima e caldissima struttura, nuova, sede di mille attività. Pare un paesello vivo, così ad occhio.

Intervallo. Momento caffè. Al bar di un distributore c’è una perla che val la pena di segnalare, tre o quattro cartelli disseminati per il locale che recitano:

“CAFFE’ SCIALBO = MENO DI 30 SECONDI
CAFFE’ BUONO = PIU’ DI 45 SECONDI
PER AVERE UN CAFFE’ BUONO BISOGNA ASPETTARE”



Preso nota di questa essenziale conoscenza che – credo – in futuro potrà sicuramente servirmi e di cui volentieri vi metto al corrente, andiamo al campo e ci cambiamo.

Noi Celts siamo vogliosi di entrare in campo e irretire con la nostra tecnica maiuscola gli avversari, così facciamo il gioco dei tremendoni: uno la mette in mezzo e (a freddo) il primo che passa tira fortissimo contro la porta sguarnita. Come riscaldamento non serve ad una mazza, converrete, ma dà soddisfazione.

Parte il torneo vero e proprio, il “mio” City (eh, sì, ieri avevo il cuore bicolore) perde con il Liverpool, tifoseria storicamente gemellata col Celtic.

Tocca a noi, giochiamo contro i padroni di casa del Sunderland. Facciamo il miglior primo tempo da quando gioco negli Italian Celts, il loro portiere è in forma e ci nega il gol in un sacco di occasioni. Caliamo nel secondo tempo, e una palla magica passa tra duecento giocatori, infilandosi in porta. Non riusciamo a recuperarla, e così, pur meritando ai punti, passano loro. Posso dirlo? Ci sono girate molto le palle. Ok, l’ho detto.

Inspiegabilmente, si gioca prima la finale 1°-2° posto tra Liverpool e Sunderland e beceramente noi tifiamo per i gemellati. Vanno in vantaggio, poi vengono ripresi e battuti ai rigori, udite udite, dal portiere del Sunderland che batte il collega nell’ultimo rigore ad oltranza. Applausi ai vincitori, com’è giusto.

Torniamo in campo, e il City – con rispetto parlando – ci mette ancor meno in difficoltà dei padroni di casa. Andiamo in vantaggio con gol di McGiro su assist di Everland, facciamo legna, diamo botte, la portiamo a casa, alla fine è festa. Usciamo tra gli applausi convinti dei Reds, che ci hanno guardato dalle tribune, e contraccambiamo felici.

Siamo terzi, ma il punto non è quello. Abbiamo vinto nei tempi regolamentari imponendo il nostro gioco, e non succedeva da tempo.

Al pub, poi, aspettiamo la macchina dei genovesi che era andata dritta verso Iseo, da alcune ricostruzioni frammentarie in mio possesso, e verso le due - due e mezza si comincia a mangiare e bere. Segue la pesca di beneficienza in favore di Nina, una bimba con una malattia genetica rarissima che – parlo a nome di tutti – siamo stati davvero felici di aiutare. Ognuno porta qualcosa e si fa un’estrazione a sorte. Il destino baro ed infido mi nega gadget di vestiario sportivo per accollarmi due libri. Come se non ne leggessi mille all’anno.

Però. Guardo bene le maglie, erano dell’Inghilterra. Vista la mia scarsa simpatia verso la nazionale inglese il destino forse non è stato così baro. Tra Celts e altri tifosi parte una sequela di scambi che porta Ghido ad un quadretto di Celtic Park. E’ visibilmente commosso, forse anche perché la birra che gli ho consigliato caldamente gli fa schifo.

Durante la premiazione, i nonni di Nina ci ringraziano per la solidarietà. Non voglio fare quello pesante, ma penso che se quella bambina starà meglio per le pedate che abbiamo tirato, questa giornata sarà sicuramente servita a molto, per noi.

Foto di rito tutti insieme con la minicoppa dei campioni che sancisce il nostro terzo posto e il nostro torneo può dirsi finito.


Che aggiungere? Io come sempre parlo per me: sono tornato a casa molto felice non solo di come ho giocato - che poi, voglio dire, chissenefrega, è un “in più”, l’importante è divertirsi – ma soprattutto dello spirito di corpo degli Italian Celts. Siamo un grande gruppo di persone, non solo numericamente. Non è come essere delle altre squadre, anche straniere, è molto di più.

Fa freddo, quando torno. Alla stazione di Lambrate per qualche strano motivo mi viene da guardare verso l’alto. C’è una bella mezzaluna.

L’S9 arriva, col suo calore fatto di superbatteri Trenord, tre volte più resistenti rispetto ad un normale vibrione. Mi rilasso, apro il libro e leggo.

Chissà cosa fanno gli altri.

Edited by noel81 - 8/12/2013, 00:32
 
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view post Posted on 8/12/2013, 10:09     +1   -1

" Voglio che i miei scendano in campo ad ogni partita come se combattessero una guerra per la nostra causa. Voglio che Il Paradise torni una roccaforte. "

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fumare con orfeo prima della prima partita forse è stata la mia peggior decisione di ieri.... ovviamente bere una birretta in panchina mi avrebbe permesso di esprimere al meglio il mio talento nascosto
 
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McGiro
view post Posted on 8/12/2013, 10:26     +1   -1




2° Torneo di Natale "Black Cats of Italy"

Semifinale:
Sunderland - Celtic 1-0

Finale 3º posto:
Celtic - Manchester City 1-0

THE ITALIAN CELTS CSC
Pagelle:

STEFANO "Spiderman" voto 8: vola da una parte all'altra della porta con almeno quattro o cinque parate decisive. Per segnargli devono far passare la palla in mezzo a 18 gambe.

MAONIS "Ministro della Difesa" voto 7: dalle sue parti non passa nulla. Bravissimo anche in fase di impostazione.

GIUSEPPE "Moto Perpetuo" voto 7: il maratoneta della squadra, un motorino instancabile sulla fascia e in mezzo al campo. Anche gli spettatori fanno fatica a seguirlo peggio che una partita infinita tra Federer e Nadal.

PAOLINO "Il Re" voto 7: incredibilmente oggi non segna causa miracoli del portiere avversario, ma salta sempre il suo uomo creando superiorità numerica in avanti. Decisivo il suo assist.

DANY "Freccia d'Argento" voto 6,5: percorre instancabilmente la fascia sinistra avanti e indietro, il suo apporto in fase di copertura lo rende poco lucido in avanti ma è comunque importantissimo.

NOEL "Montero" voto 6: finalmente tira fuori la sua rabbia animale con due interventi da criminale sulle gambe dell'avversario. Apprezzatissimo.

FEDERICO DETTO DIEGO "Il Geometra" voto 6,5: un po' appannato fisicamente ma i suoi piedi e la sua tecnica sono sempre qualcosa di sublime.

GHIDO "Luppolo" voto 6: la punta di peso di cui la squadra aveva bisogno. Tiene alta la squadra, difende bene la palla e sfiora il gol con un bellissimo colpo di testa,

McGIRO "Il Dittatore" voto 7: col Sunderland un miracolo del portiere gli nega il gol, poi onora la fascia di capitano con un bellissimo gol in diagonale da posizione defilatissima contro il City.

Allenatore/Presidente BORETIM voto 8: indovina sempre il cambio giusto al momento giusto e infonde grande fiducia nella squadra. Coi suoi consigli finalmente gli Italian Celts riescono a produrre un bel gioco fluido palla a terra.
 
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view post Posted on 8/12/2013, 16:13     +1   -1
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ecco la mia, che si accoda al racconto di Noel e Orfeo.
la cosa prima: complimenti agli organizzatori del torneo e felice di aver contribuito con tutti gli altri ad aiutare Nina. questo deve essere lo spirito che anima il nostro gruppo, nel limitedelle possibiltà di ognuno. perchè nonostante tutti i nostri"Problemi" quotidiani, questo testimonia che cè sempre chi sta (molto) peggio di noi.
penso che Stefano "Bonner" sia stato il migliore in campo; la palma l'ha tolta ad Orfeo solo per il fatto che quest'ultimo si è mangiato due gol che Pukki avrebbe sicuramente segnato. come Allenatore non ho mai tolto dal campo Maonis, libero di gran classe, che un osservatore del Celtic ha già segnalato a Lennon per sistemare la nostra disastrata dfesa, nè Paolo Everland, il giocatore con piedi raffinati arma in più del nostro centrocampo. gli altri: Giuseppe moto perpetuo, che trovavi in difesa e in attacco senza vederlo passare; Dany cursore di fascia ma poco decisivo in fase realizzativa, Orfeo punta centrale che ha onorato la fascia di capitano; Noel grintoso come non l'avevo mai visto; Ghido uomo di peso in attacco, come il Geometra che ha giocato con il cervello più che con le gambe. come potete vedere, una squadra completamente ricca di attaccanti, ma che siamo riuscito a registrare nel prepartita e che ha concesso solo un gol agli avversari. una cosa su cui Lennon dovrebbe riflettere. direi che con l'innesto di qualche altro elemento assente per cause di forza maggiore, potremmo essere competitivi e puntare a successi con maggior facilità. entro qualche giorno posterò le foto. nel frattempo la gioia più grande va al fatto di aver contribuito ad aiutare chi ne ha bisogno. per questo dico: bravi Italian Celts !! Hail HAil
 
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McGiro
view post Posted on 8/12/2013, 16:32     +1   -1




Non sono convinto che Pukki avrebbe segnato quel pallonetto :D
 
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Giuseppe25
view post Posted on 9/12/2013, 13:56     +2   +1   -1




Fiero di essere un Italian Celt perchè ogni volta, anche se non ti vedi da mesi, è come se ti fossi visto il giorno prima..fiero perchè siamo un gruppo, una famiglia e lo siamo per davvero..fiero perchè questa passione mi ha permesso di conoscere tante nuove persone meravigliose e riportarne nella mia vita altre..fiero perchè questa passione la posso condividere non solo con chi ha il cuore biancoverde, ma anche con altri ragazzi i cui cuori battono per altri colori..fiero per giornate come quelle di ieri..fiero e tanto tanto fortunato..perchè sono un Italian Celt..
 
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Maonis
view post Posted on 9/12/2013, 19:28     +1   -1




A volte ritornano ed eccomi qua!Innanzitutto onorato dei complimenti ma chi girava dalle mie parti aveva un'età media di 50 anni...quindi mi hanno agevolato il compito.I post precedenti hanno riassunto alla perfezione la giornata calcistica ed extra!Sono stato felicissimo di essere li con voi,di giocare con voi,di rivedere amici che,a causa degli impegni famigliari,non riesco a vedere molto spesso ma ogni volta è per me una gioia immensa.Mia moglie quando sono entrato in casa con il sorriso sulle labbra mi ha detto "ogni volta che passi una giornata con loro torni felice come una pasqua"ed è vero!E pranzare tutti insieme è stato bellissimo.Se poi la giornata passata insieme serve ad aiutare chi ha più bisogno di un aiuto ancora meglio.Per quanto riguarda il radiatore del tir...mi sono cagato un po' addosso!:-D Meritavamo almeno la finale...ce la teniamo per l'Italianconnection!Un immenso grazie a mister Bore!Alla prossima Bhoys!HH
 
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Dany Zena
view post Posted on 9/12/2013, 22:29     +1   -1




io mi commuovo ai commenti di fabio!!

ps grandi tutti!!" ghido da ripetere in campo assolutamente!!
 
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noel81
view post Posted on 9/12/2013, 23:11     +1   -1




CITAZIONE (Dany Zena @ 9/12/2013, 22:29) 
io mi commuovo ai commenti di fabio!!

Quanto te faccio piagne! :D
 
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view post Posted on 10/12/2013, 13:50     +1   -1
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i Leoni di Sarnico 2013

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la classica Huddle

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ma si può indossare un paio di calze così ???

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foto finale (manca il libero Maonis, mi sembra...)

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... e la foto più importante (con il consenso degli organizzatori e dei nonni di Nina)

p9ju

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