Robert Sime Aitken detto Roy è stato una delle leggende del Celtic, poteva ricoprire più ruoli difensivi e a centro campo ed è conosciuto per lo spirito battagliero con cui affrontava tutte le gare. Non a caso il soprannome fra i fans era The Bear (l’orso) e una classica canzone degli anni 80 a lui dedicata era “Feed the bear”. Era un duro, ma leale combattente, tanto da diventare il capitano dei bhoys dopo l’uscita di scena di Danny McGrain. Era anche una persona fantatica, soprattutto fuori dal campo; fra le altre spendeva ogni anno alcune settimane estive ad insegnare calcio ai giovani scozzesi a Butlins Ayr.
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Ha esordito giovanissimo in prima squadra, complice la forma precaria dei difensori biancoverdi; anzi, nel marzo del 1976, per una trasferta europea in Germania Est, un dirigente del Celtic dovette “adottarlo” come proprio figlio, in quanto oltre la cortina di ferro non era ammesso che un minorenne viaggiasse da solo !!!
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Di lui posso ricordare qualche episodio particolare: oltre a due gol storici contro i R******, uno nel famoso 4-2 del maggio 1979 e l’altro il 21 febbraio 1981, quando, dopo aver respinto un tentativo dei blues in area nostra, partì alla carica sulla susseguente respinta, facendosi tutta la fascia destra e, su suo tiro e corta respinta di Jackson, siglò il 3-1 finale al 90’ (gara sotto un’intensa nevicata – guardatevi i gol su youtube), l’espulsione nella finale di Coppa di Scozia del 1984, dove per un fallo su McGhee, a seguito delle ripetute proteste dei giocatori dei Dons, fra cui Gordon Strachan, fu cacciato da Bob Valentine, lasciando i bhoys in 10; da allora i tifosi del Celtic non hanno mai perdonato il fatto né a McGhee né a Strachan, che in futuro avrebbero vestito, con compiti diversi, i colori biancoverdi.
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È famoso il fatto che nella curva assiepata dai tifosi del Celtic ci si domandasse se Aitken sarebbe stato squalificato per la gara replay del giovedì successivo! Altri due episodi curiosi: il venerdì precedente la finale di Coppa di Scozia del 1985, poiché soffriva per un infortunio, assieme a David Hay (l’allora nostro manager) e ad un altro membro dello staff tecnico fecero una visita all’ ospedale di Glasgow, cosa che doveva essere tenuta segreta a giornali e agli avversari del Dundee Utd. Fu un caso che Hay si accorse che il manager del Dundee Utd e un suo giocatore li stavano precedendo nell’entrare all’ospedale, al che i 3 si nascosero nelle vicinanze, aspettando che quelli del Dundee Utd se ne andassero. Il test fisico diede esito negativo e il giorno dopo Aitken fu fra i protagonisti di una delle più brutte finali di coppa di Scozia.
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Mentre nel 2° turno di coppa Campioni della stagione 1988/89, nella gara di ritorno a Brema, il Celtic, sconfitto a Glasgow dal Werder 1-0, si giocò il tutto per tutto; purtroppo la gara fu arbitrata dall’italiano Longhi, che non concesse alcun secondo di recupero al Celtic e nell’ultimo frangente della ripresa televisiva si vede Aitken che se ne lamenta con Longhi, il quale lo zittisce: a quel punto il nostro big Roy, dal labiale, fa sapere cosa ne pensa con una classica affermazione britannica !! statistiche e tutto il resto si trovano nel web. Ma sappiate che per sostituire Roy Aitken abbiamo dovuto aspettare tempi recenti, tanto che molti tifosi lo accostano a Johann Mjallbi.
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ImageShack.usOggi Aitken è direttore sportivo all’Al Ahli, dopo aver sconfitto un cancro che lo aveva visto combattere nello stesso periodo in cui anche il suo ex compagno di tante battaglie biancoverdi Tommy Burns fu sconfitto dal male.
ho aggiunto acune foto significative: il testimonial, il gol nella gara del 4-2 del 79 (ten men won the league), il gol nella gara a porte chiuse contro l'Atletico Madrid, la vittoria in coppa di scozia nel 1988, e una foto tratta dalle figurine panini. è una delle nostre leggende ! HH
