| FEYENOORD 1970
Dopo aver superato il Leeds Utd in semifinale con due gare tiratissime, e in quella giocata ad Hampden Park avendo stabilito il record di spettatori presenti per una gara organizzata dalla Uefa, era a dir poco chiaro che il Celtic fosse dato come favorito da tutti gli addetti ai lavori. Si è sempre parlato di una sottovalutazione dei nostri nei confronti degli olandesi; è indubbio che se nelle parole il clan biancoverde non sottovalutò mai il Feyenoord, inconsciamente i bhoys presagivano una vittoria, visto anche l’esperienza accumulata nelle precedenti edizioni della Coppa dei Campioni. Purtroppo lo smacco fu pesante, a tal punto che molti considerano la sconfitta in finale nel maggio del 1970 come il punto in cui il Celtic di Stein iniziò la propria parabola discendente. Non sono dello stesso avviso, ma quella finale rimane una delle peggiori sconfitte nella nostra storia. In quel Feyenood militava anche Win Jansen, che arriverà ad allenarci nel 1997/1998, mediano “di corsa” e tenace nei contrasti; ma soprattutto il manager era il santone Hernst Happel, che preparò a dovere la gara. Il Celtic si sistemò in ritiro nei pressi di Varese al Palace Hotel e fu seguito, come al solito, da migliaia di appassionati. Fra i vari aneddoti su questa gara, è utile ricordare lo sciopero che “avvolgeva” Milano in quei giorni, a cui aderirono vigili urbani, aeroporti, trasporti pubblici e addetti al controllo allo stadio !! tanto clamore suscitò la vicenda che la Uefa intimò di risolvere la questione entro il lunedì altrimenti avrebbe fatto disputare la finale in un'altra nazione. Per questo il sindaco Aldo Aniasi si prodigò e la questione fu risolta in tempo. Altro aneddoto riguarda coloro che non poterono seguire il Celtic a Milano. Le autorità di Glasgow concessero ai pub l’apertura straordinaria e la vendita altrettanto straordinaria di alcol fino alle 23,15 a due condizioni: la richiesta da parte del pub a Comune e Polizia, e che il pub fosse in possesso di un televisore. I tifosi biancoverdi viaggiarono a Milano con auto, minibus, moto e treno. C’è chi fece l’autostop per coprire le 925 miglia che dividevano le due città. Il prezzo del biglietto aereo da Prestwick o da Glasgow andata e ritorno era di 35 sterline (calma, pensate che siamo nel 1970….e fatevi i vostri conti). I fans biancoverdi erano a Milano già il 1 maggio, 5 giorni prima della finale, e scoprirono loro malgrado la “bellezza” dello sciopero in Italia: erano già in sciopero le poste e gli operatori del telefono dell’allora Sip, nonché gli hotels (????, ma è proprio così) e i dipendenti comunali….. I tifosi scozzesi elessero “residenza” in piazza Duomo, dove cantarono e fecero festa (in questo raggiunti dai “colleghi” olandesi) nei giorni antecedenti la gara, guardati con sorpresa dai milanesi e dai poliziotti. I reports dell’epoca segnalarono che solamente la filiale della Bank of Scotland di St. Vincent Street a Glasgow cambiò qualcosa come 1 milione di lire in sterline. Anche il primo ministro inglese, Harold Wilson, inviò al quartier generale del Celtic a Varese un telegramma che riporto integralmente: “Best wishes for your success in Milan. Make it a European hat-trick for British football. Harold Wilson, Downing Street”. Meglio toccarsi, va là …. Altra cosa importante fu che prima del match, l’Uefa votò una mozione per la nuova formula in caso di parità nelle gare da lei organizzate. In questo, tanto valse la protesta del Celtic che era passato uno dei turni precedenti attraverso il lancio della monetina contro il Benefica di Eusebio (trovate il racconto di quella gara in uno dei topic della sezione Storia). Dalla finale (o meglio, dall’eventuale replay, che si sarebbe dovuto giocare 2 giorni dopo), in caso di parità dopo i tempi supplementari, la gara sarebbe stata decisa dai calci di rigore. Questo il tabellino della gara: The European Cup Final, San Siro Stadium, Milan, 6 May 1970, att 53,000 Feyenoord (1) 2 Celtic (1) 1 AET 29′ 0-1: Gemmell 31′ 1-1: Israel 117′ 2-1: Kindvall Feyenoord (trainer Ernst Happel) Eddy Pieters-Graafland; Piet Romeijn (Guus Haak 107), Theo Laseroms, Rinus Israel (captain), Theo Van Duivenbode; Franz Hasil, Wim Jansen; Willem Van Hanegem, Henk Wery, Ove Kindvall, Coen Moulijn Celtic (manager Jock Stein) Evan Williams; Davie Hay, Jim Brogan, Billy McNeill (captain), Tommy Gemmell; Bobby Murdoch, Bertie Auld (Connelly 77); Jimmy Johnstone, Bobby Lennox, Willie Wallace, John Hughes Arbitro: il “nostro” Concetto Lo Bello.
Happel ordinò ai suoi di raddoppiare automaticamente la marcatura su Jinky; dopo la sua morte, Wim van Hanegem scrisse un articolo sul quotidiano olandese Algemeen Dagblad su come fu la tattica quella sera per immobilizzare colui che gli olandesi consideravano il fulcro dell’attacco biancoverde. In effetti se guardate la gara, sembra che Johnstone faccia poco o niente, ma se osservate potrete accorgervi di come gli olandesi lo raddoppiassero (in qualche caso triplicassero), ma anche pressassero i nostri ogni volta che entravano in possesso della palla. Era l’inizio di quello che un anno dopo doveva essere denominato “il calcio totale all’olandese” mostrato dall’Ajax. Anche Stein sapeva di questo e inserì in difesa Jim Brogan con il compito di sganciarsi ogni volta che fossimo entrati in possesso di palla, in modo che gli olandesi non potessero coprire su di lui, visto che erano intenti nel marcare, oltre Johnstone, anche i 3 del nostro centrocampo. Sfortuna volle che Brogan, dopo un contrasto nei primi minuti della gara, rimse azzoppato, non potendo garantire la copertura a McNeill in difesa, ma soprattutto non potendo partecipare al gioco d’attacco. E Stein non si fidò di sostituirlo, accettando lo status quo, e forse compromettendo l’esito della gara. Stein si congratulò sul campo con Happel, il chè fece dire al tecnico austriaco che Stein sapeva cosa fosse la sportività; anche Van Hanegem ricevette i complimenti sul campo da Jinky, e ammise, sempre nell’articolo citato sopra, che “devi essere un grande, se dopo una dura battaglia (anche in fatto di botte..) e dopo aver perso una finale di Coppa dei Campioni, ti congratuli con il tuo avversario !” Chapeau ! Tralascio ciò che potrete trovare sul web, ma ricordo che un’intervista fatta ad alcuni tifosi scozzesi rivelò come, all’aeroporto di Linate, dove ci fu uno sciopero di 15 ore dopo la gara, alcuni scandinavi in partenza non riuscirono a capire quale delle 2 squadre avesse perso, per i continui canti e balli delle due opposte fazioni di tifosi… !!!!
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