GEORGE CONNELLY

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view post Posted on 11/4/2013, 13:05     +1   -1
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CELTIC LEGEND

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Se qualche persona neutrale avesse chiesto ad un qualsiasi tifoso del Celtic chi fosse il miglior bhoys fra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, con una luminosa carriera davanti, tutti avrebbero risposto un solo nome: George Connelly. Talentuoso di natura, ma anche riservato, quasi scontroso nella sua timidezza, nato e cresciuto nel Fife, la sua personalità stonava con quella “aperta” e sfrontata della gente di Glasgow. Ma in campo aveva una personalità che faceva concorrenza ai Lisbon Lions. Non a caso, appena 16enne, fu “portato” a Glasgow da Jock Stein, che lo presentò al pubblico di Parkhead nell’intervallo di una gara di Coppa delle Coppe nel 1966 contro la Dinamo Kiev, con il nostro che fece il giro di campo palleggiando senza mai far cadere la palla, il classico “keepie-uppy” che fece intravedere un nuovo talento uscito dalla fucina biancoverde, a cui dovevano presto aggiungersi altri campioni della schiera della famosa “Qualità Street Kids”. Ma fu il suo carattere a penalizzarlo, dopo che nel 1969 fu protagonista della finale di Coppa di Scozia contro gli huns (segnando e giocando da protagonista) e nel 1970 resse le sorti del centrocampo nella famosa semifinale contro il Leeds United. Jock Stein disse che si poteva accostarlo a Beckenbauer senza cadere nell’eresia; ma il carattere particolare gli precluse letteralmente la carriera. Uomo schivo, poco avvezzo alle abitudini dello spogliatoio (e ai suoi scherzi e riti collegiali), con un unico amico vero in David Hay, comincò a dare segni di stranezza a partire dal 1973, quando cominciò a lasciare di punto in bianco l’allenamento o quando, con la nazionale pronta a partire da Prestwick alla volta della Svizzera, uscì da una porta secondaria, lasciando esterrefatto l’intero clan. In una intervista anni più tardi, Jock Stein ammise che credeva in Connelly come giocatore e per un certo periodo passò più tempo a casa di George che non a casa di sua madre. Ma il fallimento del primo matrimonio, l’alcol, la dipartita di David Hay per il Chelsea e un infortunio che lo escluse dai Mondiali del 1974 furono il colpo di grazia per la carriera di Connelly, che dopo vari “tentativi” lasciò il Celtic nel 1975 e scomparse dalla vita pubblica. Di lui non si seppe e non si volle sapere più nulla fino a quando rilasciò una breve intervista nel 2005; era un tassista, che stava combattendo una lunga battaglia contro l’alcol, aiutato in questo dalla moglie, ma sempre lontano dai riflettori. Il Celtic lo avvicinò e lo convinse a tornare in quella che era stata la sua seconda famiglia 40 anni prima; grazie ad un giornalista, Connelly scrisse la propria autobiografia “Celtic's Lost Legend: The George Connelly Story” e fu presentato di nuovo a Celtic Park in occasione della gara di Champions del 2007 contro il Milan, entrando in campo a fine primo tempo, come quella prima volta in quella memorabile serata del 1966.
Foto, aneddoti e altre news le trovate sul web, come al solito
 
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cescBHOY
view post Posted on 11/4/2013, 13:17     +1   -1




pezzesca storia!!!!grazie presidente come sempre!!!
 
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1 replies since 11/4/2013, 13:05   41 views
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