5° torneo "Italian Connection" - the day after, Milano, 10 giugno 2017

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noel81
view post Posted on 11/6/2017, 20:12     +1   -1




Sentite un ronzio? Anche io.
E’ il suono del registratorino. Un po’ più forte, stavolta, perché sotto il sole il motore interno soffre, però c’è.
Ma partiamo dall’inizio. Per me l’inizio è Rho Fiera, dove partiamo già bene con la macchinetta della metro che mi stampa male il biglietto e inserendolo in ogni direzione possibile mi dice “inserire dal lato corretto”. Bestemmie interiori. Costretto a chiedere l’elemosina di aprirmi al commesso ATM, raggiungo senza particolari intoppi QT8 in compagnia del fido Paolino Everland col quale come sempre mi insulto ogni due metri.

Non facciamo in tempo a percorrere i 100 metri da QT8 al campo che subito veniamo apostrofati in tutti i dialetti d’Italia da una macchina nera: è Bifo che arriva, carico come poche altre volte. C’è una novità: la schiena non lo sorregge più, stavolta non gioca. Con lui Giuseppe, Roby e il nostro top player Geometra.

Intorno al Masseroni Marchese 2 (la vendemmia, vista la quantità di alcol che girava) troviamo la solita grande umanità del torneo, e approfittiamo – Bifo in particolar modo, esente da impegni agonistici – per una bella rimpatriata con i ragazzi degli altri gruppi.

Sportivamente parlando, le invenzioni del Rodgers di Povolaro non funzionano granché bene. Privi della solidità difensiva di Paolino Gravesen e della classe di Eski, facciamo il possibile ma chiudiamo il girone al quarto posto a tre punti. Geometra sugli scudi: chiuderà il torneo a tre gol.

Bifo durante la mattinata dà grande prova di mentalità dando sostanzialmente fondo alle riserve di alcol del sempre più puzzolente spogliatoio celtico (ad un certo punto anche allagato, vai a capire perché). Ciò però, se da una parte lo rende ancora più cordiale con tutte le tifoserie del mondo, ottenebra la sua capacità di giudizio nonché quelle di intendere e di volere. Verso l’intervallo di metà giornata sparisce e personalmente comincio a temere per la sua sorte. Si scoprirà che stava delirando in diretta su RadioCalcio24 venendo anche insultato dai conduttori. Pietosamente, verso la metà della seconda partita del pomeriggio, ci verrà restituito da uno dei Latin Lions dicendo “Ve l’ho riportato, non fatelo più bere però”.

Il pomeriggio sportivo prosegue con due partite perse contro gli amici del Tottenham e l’Arsenal, e finiamo in una sfida di prestigio per il 15° posto contro il Manchester United. 3-3, rigori ad oltranza e Giuseppe risolve dagli undici metri venendo portato in trionfo da noi compagni. E qui il registratorino si ferma. Clic.

Tutto bello, tutto molto bello, per carità, ma la sensazione personale è che l’Italian Connection stia perdendo quel suo fascino di vera zozzeria che ne garantiva la buona riuscita: quando scopri che il secondo portiere del Foggia 2015-16 gioca (fuori eh?) nel Nottingham Forest un dubbio sulla veridicità delle cose ti viene. Non so quanti di questi siano andati a vedere il Forest questa stagione, né se farsi pagare una trasferta da uno sponsor sia etico, in un torneo che dovrebbe essere dei fans veri, che pure sono la grandissima maggioranza.

E allora, se così stanno le cose... che resta, di noi?
Resta quell’odore di merda già alle nove di mattina. E l’acqua sul pavimento.
Resta Bifo che tenta di aggrapparsi vanamente alla rete del campo per tirarsi su, come un capriolo bloccato in mezzo alle rapide.
Resta quel movimento davanti agli spogliatoi durante tutto il giorno, e il sole che man mano arriva sempre di più sulla porta, e il fatto che devi comunque rimanere nella puzza per sopravvivere al caldo.
Restano i pensieri della gioia del vincere, ma non tutti possono vincere, e in fondo siamo qui per amore.
Resta l’amore, perché il calcio è amore. In sé stesso non significa proprio niente.

Resta la bandiera firmata da tutti i partecipanti e regalata alla famiglia di un ragazzo degli Italian Gooners venuto a mancare. Resta l’assegno per beneficienza regalato tra rivali da Newcastle a Sunderland.
Resta che in fondo noi “mattarelli” che amiamo mettere delle maglie da calcio e fingere di essere giocatori della nostra squadra del cuore almeno per un giorno... beh, sappiamo dipingere della poesia e metterci l’anima. E siamo meglio di chi il calcio lo odia.

Up the Celts.

Fabio.
 
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view post Posted on 16/6/2017, 15:56     +1   -1
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Da Presidente, autoritario una volta tanto, ho creato nel direttivo una nuova carica: Il Poeta.
Ed è subito... tua!
 
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noel81
view post Posted on 19/6/2017, 19:27     +1   -1




Ringrazio e aggiungo in firma :D
 
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2 replies since 11/6/2017, 20:12   73 views
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